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Un'opera dei "Cubi in movimento" tra i protagonisti del filmato celebrativo dello Spazio Cultura della Fondazione CRB
"Memoriazione", realizzata da Cittadellarte nell’ambito del progetto "Cubi in Movimento", è al centro di uno dei due video realizzati da Michele Burgay per omaggiare i dieci anni di attività dello Spazio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. "È un luogo vivo e vitale, importantissimo e unico - così il presidente Franco Ferraris - come tutti gli archivi che sono il vero cuore delle istituzioni così come delle aziende".
Cronaca Biellese
Ecco, questo patrimonio di inestimabile valore ha compiuto dieci anni e, per l'occasione, la Fondazione CRB ha messo a punto due video celebrativi con il regista Michele Burgay. Il primo è stato diffuso venerdì 17 aprile* in occasione di BI-Night Archivi, l’evento che gli archivi biellesi hanno ideato per la Notte degli archivi che l’associazione Archivissima organizza a livello nazionale in collaborazione con il MiBACT.
Il filmato in questione è dedicato al tema della ‘fatica della memoria’ testimoniata dall’opera Memoriazione, che Cittadellarte ha realizzato in omaggio all’attività di Spazio Cultura nell’ambito della serie dei Cubi in Movimento. “Memoria e Azione - spiega Armona Pistoletto, che ha ideato l’opera - sono i due elementi che compongono questo cubo. La Memoria è impressa nelle cinque facce del cubo, ognuna delle quali presenta un'immagine dell'Archivio della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella”. Le fotografie sono visibili soltanto girando la manovella presente su uno dei lati dell’opera, la quale - grazie a una dinamo interna - alimenta elettricamente la lampadina collocata dentro al cubo. Ecco quindi la seconda parola chiave: “L'Azione - argomenta la presidente dell'associazione Let Eat Bi - rappresenta l'impegno, la responsabilità individuale, il lavoro di raccogliere, custodire e rendere visibile la memoria. Il cubo è attivato e messo in moto dall'impegno personale. E una persona da sola nemmeno basta. Per poter vedere al meglio il cubo e le sue immagini abbiamo quindi bisogno di una cooperazione tra due persone, uno che giri la manovella e l'altro che guardi le fotografie impresse”.
Il regista Michele Burgay mette in luce i vari aspetti del video (proposto a fine articolo), analizzando ogni sfumatura: “Con Federica Chilà abbiamo ideato una storia per sottolineare l'essenza viva della memoria storica. Un bimbo incarnazione del futuro, osserva una vecchia fotografia del 1920 esposta allo Spazio Cultura: un ritratto in bianco e nero di un signore dagli occhi intensi. Il bimbo si gira e scopre uno strano marchingegno al centro della sala: il Cubo della Memoria. Lo osserva, lo scruta e poi decide di girare la manovella accanto al cubo. L'effetto che ottiene ricorda vagamente quello del monolite nero di Kubrickiana memoria: la materializzazione dell'"improbabile possibile" che cambia per sempre il presente. Come per incanto, infatti, nella sala compare un signore che si rivela essere proprio quello della fotografia. Il signore del ritratto del 1920 è presente ora, fisicamente, nello Spazio Cultura, davanti agli occhi del bimbo attonito. Dopo un attimo di stupefazione si vengono incontro e si abbracciano. Un abbraccio che è anche il simbolo dell'unione del presente con il passato, proiettati insieme verso il futuro. La memoria non appartiene al passato bensì illumina il presente e nutre e si riverbera nel futuro”. Il video è stato girato in 4K con tecniche cinematografiche e per la soundtrack il regista ha scritto e prodotto appositamente un brano musicale originale per orchestra che cogliesse la sospensione, la magia e l'intensità del luogo e della narrazione. A questo video emozionale ne seguirà uno più articolato, realizzato sempre da Burgay, che racconterà nel dettaglio storia e attività dello Spazio Cultura.