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Un incendio boschivo vicino a Chernobyl ha aumentato di 16 volte le radiazioni

Lo scorso 4 aprile è divampato un rogo che ha bruciato circa 100 ettari di bosco nei pressi della tristemente celebre ex centrale nucleare ucraina. L'avvenimento ha fatto registrare gravi conseguenze non solo a livello ambientale, ma anche un'elevata radioattività conseguente all'episodio.

Arte e società
Chernobyl: sono passati 34 anni, ma le profonde ferite si sentono ancora. Un avvenimento all'apparenza lontano, ormai superato. Ma un antidoto a quel metaforico veleno, propagatosi in tutta Europa, probabilmente non esiste. Anche se negli anni la natura sembra aver superato quel cataclisma ambientale del 26 aprile 1986* (la vegetazione è progressivamente cresciuta e gli animali sono tornati ad abitare quell'area), quanto accaduto a inizio mese testimonia come gli strascichi della tragedia ci siano ancora. E a fare danni, ancora una volta, è l'uomo. La conferma di quanto accennato è arrivata il 4 aprile, quando nei boschi intorno alla centrale nucleare è divampato un incendio da due focolai, probabilmente di origine dolosa. Le autorità competenti si sono prontamente attivate, impiegando due aerei, un elicottero e 130 vigili del fuoco per spegnere i fuochi. Un'operazione complessa, considerando che il rogo si era esteso per oltre 25 ettari vicino alla centrale e sono oltre 100 gli ettari in cui sono divampate le fiamme finora. Durante gli interventi, inizialmente, le autorità russe avevano comunicato come la situazione fosse sotto controllo (la popolazione non è autorizzata a risiedere nella zona per un raggio di 30 chilometri, anche se Kiev è a circa un centinaio di chilometri di distanza). Così non è stato, almeno per il fattore radioattività: nei giorni seguenti è stato registrato un dato che ha destato stupore, ovvero le radiazioni erano di 16 volte sopra la norma.

https://www.facebook.com/egor.firsov/videos/3393938787289114/

A comunicare questi numeri allarmanti è stato Yegor Firsov, capo del servizio di controllo ecologico statale ucraino, che ha mostrato i grafici delle rilevazioni in un post sulla sua pagina Facebook: "Ci sono brutte notizie. Le radiazioni - ha scritto - sono al di sopra del normale. Bisognerebbe attuare riforme prima che riaccadano problemi simili, la criticità degli incendi dolosi continua da tempo. Queste barbarie devono essere fermate”. Firsov ha anche suggerito - rivolgendosi al parlamento e ai deputati - di aumentare le sanzioni a coloro che commettono queste nefandezze causando incalcolabili danni ambientali. “Per chi appicca un incendio doloso che può anche togliere la vita di qualcuno (come già accaduto a Berdychiv) - ha aggiunto - le pene non sono abbastanza severe”. Viene lecito chiedersi perché, in quella zona, avvengano con frequenza episodi simili. L'ipotesi più plausibile è che i doli nelle foreste nei pressi della centrale di Chernobyl siano organizzati per favorire il disboscamento illegale e quindi la vendita clandestina di legname.




*Il reattore 4 della centrale nucleare esplose dopo un errore nell’esecuzione di un test di routine.

Immagine di copertina: Foto di WikiImages da Pixabay (foto di repertorio).
Pubblicazione
15.04.20
Scritto da
redazione