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Un incendio boschivo vicino a Chernobyl ha aumentato di 16 volte le radiazioni
Lo scorso 4 aprile è divampato un rogo che ha bruciato circa 100 ettari di bosco nei pressi della tristemente celebre ex centrale nucleare ucraina. L'avvenimento ha fatto registrare gravi conseguenze non solo a livello ambientale, ma anche un'elevata radioattività conseguente all'episodio.
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https://www.facebook.com/egor.firsov/videos/3393938787289114/
A comunicare questi numeri allarmanti è stato Yegor Firsov, capo del servizio di controllo ecologico statale ucraino, che ha mostrato i grafici delle rilevazioni in un post sulla sua pagina Facebook: "Ci sono brutte notizie. Le radiazioni - ha scritto - sono al di sopra del normale. Bisognerebbe attuare riforme prima che riaccadano problemi simili, la criticità degli incendi dolosi continua da tempo. Queste barbarie devono essere fermate”. Firsov ha anche suggerito - rivolgendosi al parlamento e ai deputati - di aumentare le sanzioni a coloro che commettono queste nefandezze causando incalcolabili danni ambientali. “Per chi appicca un incendio doloso che può anche togliere la vita di qualcuno (come già accaduto a Berdychiv) - ha aggiunto - le pene non sono abbastanza severe”. Viene lecito chiedersi perché, in quella zona, avvengano con frequenza episodi simili. L'ipotesi più plausibile è che i doli nelle foreste nei pressi della centrale di Chernobyl siano organizzati per favorire il disboscamento illegale e quindi la vendita clandestina di legname.