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"Newsroom Italia", Michelangelo Pistoletto intervistato in diretta su RaiNews24
Il 14 luglio, nel programma televisivo di approfondimento targato Rai, è stata proposta un'intervista al maestro biellese. Pistoletto, nel dialogo con la conduttrice Chiara Paduano, ha messo in luce i principi del Terzo Paradiso, ha delineato il ruolo che l'arte può ricoprire a livello sociale e ha illustrato le peculiarità di alcune delle sue opere, dalla Venere degli stracci fino ai Quadri specchianti. "Tutti - ha affermato Pistoletto - dobbiamo essere artisti del cambiamento".
Arte e società

Chiara Paduano, a questo proposito, ha chiesto quanto spazio abbia l'estetica nell'arte di Pistoletto. “La mia estetica - ha replicato l'artista - è legata all'etica. Per me non esiste la forma fine a se stessa, ci deve essere un rapporto con una fenomenologia dell'esistere, vero, nella vita sociale”. Il fondatore di Cittadellarte si è poi soffermato su alcune delle sue opere più iconiche, dai Quadri specchianti alla Venere degli stracci. “Gli stracci raffigurano il mondo ridotto a miseria e questa Venere rappresenta la memoria della bellezza che viene dal tempo passato attraverso il tempo attuale”. Come? Raccogliendo la massa di stracci e rigenerandoli. “C'è il concetto stesso della rigenerazione che noi stiamo sviluppando anche da un punto di vista scientifico, tecnologico e anche pratico a livello mondiale ispirandoci e all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite”. Tra i topic cardine dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile figura l'ambiente: "Come può l'arte - così la conduttrice - aiutarci a prendercene cura?”.
“Dobbiamo trovare l'equilibrio - ha argomentato Pistoletto - tra natura e artificio, tra quelle che sono le condizioni più drammatiche della nostra vita con le capacità di rinnovare, di mettere simpatia nel rapporto umano. Arte e bellezza possono veramente aiutare a trasformare la società”.

La giornalista ha inoltre posto sotto i riflettori il movimento di cui Pistoletto è tra i protagonisti: “Arte povera - così il maestro - non vuol dire squattrinato, ma essenziale. È un'arte radicale. Da questa radicalità, poi, ho tratto le basi per proseguire nel portare questa capacità di radicalizzare l'arte e renderla attiva nella società”. La chiusura dell'intervista è dedicata a Cittadellarte: “Abbiamo creato un luogo in cui convergono giovani da tutte le parti del mondo, ma anche scienziati e tecnici di tutti i generi. Qui si produce una scuola di trasformazione responsabile della società a partire dall'arte, che offre la massima libertà di pensiero e la capacità di sviluppare idee. Ma senza una responsabilità, queste idee e questa libertà sono buttate via. L'arte, infatti, non è solo un divertimento, ma deve entrare nella capacità di ognuno di partecipare e sapere che insieme si può creare. Attraverso Cittadellarte possiamo indicare il metodo di trasformazione. Tutti - ha concluso Pistoletto - dobbiamo essere artisti del cambiamento”.