Cosa possiamo
aiutarti a trovare?
Ricerche suggerite

Torna al Journal
Milano Fashion Week 2020, una sfilata di Flavia La Rocca tra modularità e sostenibilità
Il 21 febbraio, presso il Museo della Permanente del capoluogo lombardo, la fashion designer che fa parte del collettivo di B.E.S.T. ha presentato la sua nuova collezione nel contesto della tradizionale rassegna di moda. Ecco come la novità del brand si sposa con la sostenibilità.
Arte e società


Scopriamo ora le parole chiave che contraddistinguono la nuova collezione: le intere collezioni sono costruite sul concetto della modularità. I capi sono composti da moduli intercambiabili che, attraverso zip nascoste, possono essere smontati e rimontati creando diverse combinazioni; moduli della stessa taglia possono essere quindi mixati tra loro creando un guardaroba potenzialmente infinito e sempre rinnovabile. La conseguenza? Avere la possibilità di cambiare outfit e personalizzare i pezzi con una semplice e veloce azione, risparmiando tempo e spazio. “È dedicata alla donna contemporanea - si legge nell'abstract della collezione - che lavora, viaggia, studia, si muove per la città e per il mondo. I moduli sono pensati per essere interpretati da chi li indossa e li vive in un mix di eleganza e sensualità, senza limiti di stagionalità. Linee decise e geometriche con un attitude femminile, un dialogo tra prospettive di stagione e un design senza tempo, moderno e funzionale”.

Arriviamo quindi a un'altra delle caratteristiche cardine del brand: la visione responsabile. Non è complesso, infatti, evincere l'attenzione rivolta alla sostenibilità: indossare lo stesso capo in modi diversi riduce lo spreco di acqua, energia e materie prime in fase di produzione limitando l’impatto ambientale; poter rinnovare i capi già presenti nel guardaroba stagione dopo stagione allunga anche il ciclo di vita del prodotto. La produzione, inoltre, è interamente Made in Italy e permette così di ridurre l’impatto negativo dei trasporti sull’ambiente e le emissioni di CO2. “La filiera produttiva e i fornitori - viene specificato - vengono direttamente controllati per assicurare che lavorino nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone”. I capi sono realizzati interamente con tessuti e materiali naturali certificati, riciclati, prodotti da nuove tecnologie con un processo trasparente e tracciabile.

La collezione presentata a Milano, nello specifico, presenta moduli fluidi realizzati in Tencel™ Luxe*, la versione eco-botanica della seta, in colori pastello* che compongono tute genderless, abiti chemisier, completi e abiti sottoveste. Tutti gli accessori, dai bottoni ai nastri e le fodere, sono realizzati con materie prime naturali certificate. “Capi spalla scomponibili dei colori della terra realizzati in lana riciclata* - questa la descrizione - si accorciano e allungano sui corpi di lui e lei abbinandosi a moduli pantaloni o gonne. Il denim* in tonalità inusuali crea completi e abiti corsetto. Coulisse regolabili sui lati delle gonne e sui top aggiungono sensualità e movimento a moduli dalle linee geometriche e pulite. Pannelli rimovibili creano un gioco di volumi ai quali si abbinano accessori modulari e trasformabili realizzati in sughero scarto di vecchie produzioni. Il tutto in gioco di tono su tono che può, con un solo gesto, essere stravolto. Zip and Unzip!”