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L'opera demopratica, l'arte che connette e organizza la società
Il 10 gennaio, presso l'Accademia di Brera, è stato presentato il catalogo "Between obverse and reverse” di Michelangelo Pistoletto. Per l'occasione era presente anche Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte: vi proponiamo il suo intervento. "L’operazione raccontata dal catalogo - ha affermato - è un perfetto esempio del principio dei vasi comunicanti, il riequilibrio attraverso la connessione e il trasgredire senza tradire”.
Arte e società

Per delineare parte dei contenuti dell'incontro, vi proponiamo l'intervento del direttore di Cittadellarte: “Dopo le citazioni di Aristotele e Hegel - ha esordito Naldini in riferimento all'intervento che l'ha preceduto - non nominerò altri grandi pensatori. Cito, piuttosto, Donald Rumsfeld, esecrabile personaggio che accompagnava Bush quando cercava di spiegare che andavano fatte le crociate, di nuovo. Cosa asseriva? Che, a volte, la soluzione di un problema sta nel connettersi con un altro: così da due problemi si ottiene la soluzione. Geniale, anche se perverso nel suo caso. Allora si evince non solo che possiamo imparare da chiunque e che c’è qualcosa di generativo che sta nella connessione. Come si opera questo sistema che è alla base del Manifesto Progetto Arte di Pistoletto del 1994, e quindi di Cittadellarte? Occorre trasgredire senza tradire e muoversi da un contesto a un altro lasciando ponti come tracce. Vale anche per l’umano e il non umano: uscire dal primo per abitare il secondo, ma senza negare o ripudiare l’umano e assumere così la prospettiva del clima, del monte, del fiume, riconoscendo loro personalità giuridica e diritti; è successo in Nuova Zelanda, per esempio”.

Naldini si è poi concentrato su Cittadellarte: “UNIDEE si fonda sul Manifesto Progetto Arte e sul ‘mettere in comunicazione’, come la video-installazione Vasi Comunicanti. L’opera d’arte - ha argomentato - consiste proprio nel connettere e organizzare ciò che si connette. Si forma un tessuto sociale, si dà corpo al demos attraverso l’operare - quindi attraverso le pratiche - e da qui si arriva alla demopraxia. Quest'ultima rappresenta il lavoro/l’opera che Cittadellarte sta compiendo con le organizzazioni della società. Ecco dunque che occorre trasgredire i confini del mondo dell’arte, ma non tradire, anzi, affermare, ingaggiare l’arte al di fuori dei suoi ranghi. Questo è possibile connettendosi, creando collaborazioni, creando istituzioni come le ambasciate del Terzo Paradiso”. Naldini ha quindi citato e illustrato parte dell'operato di alcuni degli ambasciatori Rebirth, come Paola Salvi, Giacinto di Pietrantonio e Yuval Avital. Non solo: si è soffermato anche sulle ambasciate universitarie, citando un altro relatore della presentazione, ovvero Andrea Nanetti (professore associato alla Scuola di Arte, Design e Media dell’Università Tecnologica Nanyang di Singapore).
“E le gallerie? Insieme, connesse e anzi - ha continuato il direttore riferendosi a RAM radioartemobile e alla Mucciaccia Gallery - a volte motore. L’operazione raccontata dal catalogo è un perfetto esempio di trasgressione e connessione in un piccolo network: gallerie, collezionisti, istituzioni formative, NTU, Cittadellarte, la rete delle ambasciate del Terzo Paradiso e Brera. Concludo così, rimarcando che quanto accade oggi è esemplificativo di quanto Pistoletto e la Cittadellarte, con l’Università delle Idee, sono impegnate a fare”.