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Legambiente lancia l'allarme smog, l'Italia è sempre più 'grigia'
Il rapporto annuale sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane non ha fatto registrare dati confortanti: l'anno scorso sono state oltre 50 ad aver superato i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono. Scopriamo tutti i dettagli.
Arte e società
Quali sono le province in cui l'emergenza smog è più preoccupante? Detiene il record Villaggio Sereno a Brescia, che lo scorso anno ha superato i limiti in 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono) e Monza (140). Fuori da questo particolare ‘podio’, figurano Monza (140), Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (127) e Rovigo (121). Anche Biella è presente in questa classifica 'grigia', con 42 giorni oltre i limiti. Ma non è tutto: il peggio sembra debba ancora arrivare nel 2019, perché a Frosinone, Torino e Milano, in poco più di 40 giorni, sono già state registrate 28 giornate con polveri sottili oltre il consentito. Città soffocate dallo smog e invase dalle auto, quindi, in una situazione che tende a peggiorare sempre più. Quali espedienti per ovviare a questa criticità? Oltre ai mezzi pubblici, un rimedio evergreen risulta ancora una volta quello delle bicicliette: con il mezzo a due ruote, oltre a un risparmio sui costi di carburante, si ottebbero benefici sulla salute sia direttamente (facendo attività fisica regolare) sia indirettamente (diminuendo lo smog). In generale, andrebbero incentivate e favorite soluzioni di mobilità condivisa e sostenibile: se non è possibile evitare l'uso di un'autovettura, si potrebbero, infatti, dividere con altri passeggeri le tratte da percorrere (ad esempio con i colleghi per recarsi a lavoro).
“In Italia – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente in una nota stampa – continua a pesare enormemente la mancanza di una efficace strategia antismog e il fatto che in questi anni l’emergenza inquinamento atmosferico è stata affrontata in maniera disomogenea ed estemporanea. A quasi nulla sono serviti i piani anti smog in nord Italia scattati il primo ottobre 2018 con il blocco, parziale, della circolazione per i mezzi più inquinanti. L’inquinamento atmosferico, ad oggi, continua ad essere un’emergenza costante non più giustificabile con le avverse condizioni meteo-climatiche della pianura padana o legate alla sola stagionalità invernale. Eppure per uscire da questa emergenza gli strumenti ci sarebbero: ogni città dovrebbe adottare dei PUMS (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile) ambiziosi. Il Ministero dell’Ambiente dovrebbe guidare le città, supportando e verificando le scelte fatte affinché siano coerenti con le scelte e i piani nazionali; inoltre il governo dovrebbe finanziare i progetti davvero utili per mettere in campo questa rivoluzione e allo stesso tempo dovrebbe destinare più risorse per incentivare davvero la mobilità sostenibile”.