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"La rivoluzione siamo noi", a Piacenza una mostra sul collezionismo contemporaneo
La rassegna - in programma dal primo febbraio al 24 marzo - inaugura il nuovo spazio espositivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e presenta oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni. Tra i lavori figura anche uno specchiante di Michelangelo Pistoletto.
Arte e società
La mostra
Come riportato nella nota stampa della mostra, il percorso espositivo si completa alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi - i cui locali sono attigui a quelli di XNL - dove una serie di lavori di artisti tra cui Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, Gregor Schneider, Pietro Roccasalva, dialoga con i capolavori dell’Ottocento e del Novecento, raccolti dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi che costituisce un fondamentale modello di riferimento. Qual è l'obiettivo della mostra? “La prima rassegna di XNL - viene spiegato nel comunicato - non ha lo scopo di stilare classifiche, ma di proporre, nel suo complesso, l’esperienza del collezionismo privato in base a una ricerca che coinvolge protagonisti ormai classici. Tra loro, Giorgio Morandi; Alberto Burri; Lucio Fontana; Fausto Melotti; Robert Morris; Robert Rauschenberg; Mario Merz; Keith Haring; Gerhard Richter; Daniel Buren; William Kentridge; Michelangelo Pistoletto. Senza dimenticare Giuseppe Penone, di cui verrà presentato un intervento site-specific realizzato appositamente per la mostra”.
Il commento del curatore
“La rivoluzione siamo noi – afferma Alberto Fiz - analizza la figura del collezionista intesa come mecenate del Terzo Millennio. Ma anche come ordinatore del caos e costruttore di una nuova progettualità dove lui stesso diventa responsabile. In tal senso, il collezionista non è un semplice acquirente di opere d'arte ma con le sue scelte assume un ruolo da protagonista nella vita pubblica. Il titolo della mostra - argomenta - prende spunto dall'installazione di Maurizio Cattelan ‘La rivoluzione siamo noi’, dove l'artista, con compiacimento narcisistico, si autodenigra appendendosi a un gancio con gli abiti di feltro di Joseph Beuys che nel 1972 realizzò un'opera dallo stesso titolo di forte impronta politica. Gli elementi che accomunano i due lavori sono la solitudine e la presa di posizione individuale, comportamenti che, molto spesso, coinvolgono anche il collezionista”. L'esposizione, inoltre, si articola attraverso otto sezioni: Complicità, Domestiche alterazioni, Rovesciare il Mondo, Enigma, L'altro visto da sé, Controllare il caos, Esplorazioni e Spazi di Monocromia. È nel percorso di apertura, Complicità, che è ubicata la superficie specchiante di Michelangelo Pistoletto con l'immagine serigrafata di Giovanni e Clara Floridi.