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Il quadro specchiante "Venere Maria - Nudo color seppia" di Pistoletto al Museo di Palazzo Pretorio di Prato
Il collezionista pratese Carlo Palli ha donato "Venere Maria - Nudo color seppia" del maestro biellese e "Victoire de Samothrace" di Yves Klein al Museo di Palazzo Pretorio. "Sono felice che la mia opera - ha affermato Michelangelo Pistoletto - possa rispecchiare il Museo di Palazzo Pretorio di Prato insieme a tutti i visitatori che passando davanti al quadro entreranno a farne parte".
Arte e società
Quella di Michelangelo Pistoletto è una serigrafia su acciaio inossidabile lucidato a specchio, che rappresenta Maria Pioppi, moglie del fondatore di Cittadellarte: “Il curatore Stefano Pezzato - ha affermato Palli ai periodici toscani - accostò quest’opera a capolavori quali la Venere d’Urbino di Tiziano, la Maya desnuda di Goya, Olympia di Manet, suggerendo l’idea che se i secoli passati avevano avuto la loro Venere, il Novecento aveva quella di Pistoletto. Ho acquistato quest’opera nel 1974 e ha girato il mondo, custodita in casa mia. Credo però - ha aggiunto il collezionista - che Venere Maria meriti di essere ammirata dal pubblico e per questo ho voluto donarla al museo della città, per condividerne la bellezza".

Michelangelo Pistoletto,
Biella, 1933
Venere Maria – Nudo color seppia
1962/1974
Donazione Sandra e Carlo Palli
Serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio
Michelangelo Pistoletto ha commentato la donazione ai nostri microfoni: “Sono felice che la mia opera ‘Venere Maria’ possa rispecchiare il Museo di Palazzo Pretorio di Prato insieme a tutti i visitatori che passando davanti al quadro entreranno a farne parte. Questo grazie alla sensibile generosità di Carlo Palli, collezionista illuminato. Maria è la mia Venere. Nel quadro ho fissato un momento della mia vita che, seguendo la dinamica del tempo, attraversa l'oggi e in esso ci include”.

Yves Klein
Nizza, 1928 - Parigi, 1962
Victoire de Samothrace
1962/1974
Donazione Sandra e Carlo Palli
Gesso, pigmento secco blu e resina sintetica, fissato su base di pietra
La Venere di Samotracia di Yves Klein, invece, è una delle tre opere in gesso realizzate negli anni '60 dall'artista, dipinte con il suo IKB - International Klein Blue, una vernice ideata dallo stesso artista facendo uso del pigmento monocromo blu, divenuto iconico per l’artista: evoca la contemplazione e l’infinito. “Ringrazio Carlo Palli - così Simone Mangani, assessore alla cultura del Comune di Prato - per la sua generosità a nome di tutta la città. Queste opere sono un altro tassello che va ad arricchire il museo e che ci permette di omaggiare due degli artisti contemporanei molto apprezzati”.