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Emergenza clima, i giovani del Fridays For Future Italia alla Camera dei Deputati
Gli attivisti Marianna Panzarino e Giovanni Mori sono intervenuti alla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati per porre sotto i riflettori le criticità del cambiamento climatico. Una svolta significativa nel percorso del movimento, passato dalle manifestazioni nelle piazze... al Governo.
Panzarino e Mori hanno esordito chiedendosi se l'invito ricevuto fosse meramente volto a inserire il nome dei Fridays fra le audizioni, ma, allo stesso tempo, hanno voluto cogliere l'occasione come opportunità di confronto, perché, a loro avviso, è necessario un dialogo fra istituzioni e società civile. “In linea generale - questo un estratto dell'intervento - le modifiche apportate al quadro normativo appaiono condivisibili, anche perché vanno essenzialmente ad integrare tale quadro, senza operare revisioni di grande calibro. Tuttavia alcune modifiche ci appaiono anche troppo generiche, come l’aggiunta del comma 7-bis all’art. 271 (d. lgs. 152/2006) che introduce una norma meramente di principio sulla disciplina dell’istruttoria autorizzativi, quando impone di ‘limitare il più possibile’ le emissioni di sostanze cancerogene o tossiche, senza chiederne invece l’azzeramento o al massimo, se questo non fosse possibile dal punto di vista tecnico, quantomeno individuandone un limite specifico da non superare in ogni caso. Parlare di “limitare il più possibile” le emissioni di questo genere di sostanze poteva avere un senso trenta o venti anni fa. Allo stato attuale, invece, non è per niente incisivo né garantista rispetto all’effettiva realizzazione degli obiettivi. Per quanto riguarda invece il sistema di controllo della combustione, è necessario rendere fruibili ai cittadini, pubblicandoli sui siti istituzionali, i dati forniti dal sistema di controllo”. I due attivisti hanno poi aggiunto che è dovere dello Stato garantire accessibilità e trasparenza, oltre ad ampliare le possibilità di partecipazione permettendo ai cittadini una maggiore consapevolezza sui propri diritti.
“Siamo giovani, liceali o universitari - hanno continuato - che hanno deciso di intraprendere questa battaglia a causa della totale inerzia di fronte alla crisi climatica e ciò che chiediamo nelle nostre piazze va ben al di là delle disposizioni integrative e correttive al dlgs 183/2017 di attuazione della direttiva UE 2015/2193 relativa alla ‘limitazione delle emissioni nell'atmosfera di taluni inquinanti’. Ciò che noi chiediamo è una cessazione di ogni sussidio ai combustibili fossili nel più breve periodo possibile nell'ottica di un piano di decarbonizzazione al 2030. Chiediamo una mobilità pubblica efficiente e capillare, che possa essere una reale alternativa alla mobilità privata. Chiediamo giustizia climatica per tutti i territori che sono, e saranno, più colpiti dagli effetti di questa emergenza. Chiediamo una road-map precisa che porti alla conversione e poi allo spegnimento delle maggiori centrali termoelettriche italiane, e alla loro sostituzione con alternative rinnovabili e accumuli energetici. Riteniamo assolutamente marginale il lavoro su questi atti se, contestualmente, il PNIEC italiano contiene ancora ingenti finanziamenti al gas fossile, non riporta informazioni chiare sulla conversione energetica e prevede obiettivi imbarazzanti, come la riduzione del 37% delle emissioni entro il 2030, quando lo stesso Green New Deal - a sua volta insufficiente per rimanere entro l'aumento di 1.5°C - ne prevede il 55%”.
I due portavoce sono anche posto una domanda rivolta alle tempistiche di azione: “E siamo qui oggi anche per chiedervi: quand’è che renderete l’emergenza climatica tema prioritario nelle vostre agende? Non sappiamo se lo sapete o avete letto da qualche parte negli ultimi 30 anni, ma siamo sull’orlo di una crisi climatica. L’unica speranza è regolare il mercato, inserire delle regolamentazioni e governare questa transizione. E non lo dicono gli ‘ambientalisti’, ma ad esempio Christine Lagarde, già nel 2015, ex presidente della Banca Mondiale, ora della BCE. Stiamo rischiando il collasso economico-finanziario prima ancora di quello climatico. E ancora insistete a vederlo come un problemuccio da ambientalisti, da ragazzini perditempo!”.
Di seguiro il video integrale dell'intervento dei due portavoce (crediti: Fridays for Future).