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"Calcetto Love Difference" di Pistoletto e Paccagnella in mostra al MAR
"Calcetto love difference" è una delle opere dell'esposizione "? War is over", visitabile fino al 13 dicembre al Museo d'Arte della città di Ravenna.
Arte e società
Tornando ai contenuti, le testimonianze arrivano al visitatore attraverso i lavori di una serie di autori che spaziano da Picasso a Rubens, da Abramovic a de Chirico, da Fabre a Warhol, solo per citarne alcuni. A ‘?War is over’, inoltre, è presente anche un'opera del 2005 di Michelangelo Pistoletto e di Diego Paccagnella, ovvero ‘Calcetto Love Difference’. Si tratta di un vero calcio balilla, che si fa simbolo di dialogo. Sul campo da gioco è riprodotto il disegno specchiante del Mare Mediterraneo, mentre le divise delle sagome dei giocatori riproducono quelle delle 22 nazionali di calcio dei paesi dell'area geografica in questione. Il calcetto è stato in mostra al Castello di Rivoli dall’8 giugno 2010 al 9 gennaio 2011 nell’ambito di 'Tutto è connesso. Ricerche e approfondimenti nell’arte dell’ultimo decennio attraverso la collezione’, mostra curata da Beatrice Merz. Il 28 agosto 2010, in occasione della prima giornata del Campionato di Calcio di Serie A di 8 anni fa, Calcetto Love Difference, decorato con i colori sociali della Roma, è stato protagonista di un evento sul campo dello Stadio Olimpico della squadra della capitale.

Michelangelo Pistoletto e Diego Paccagnella, Calcetto Love Difference, 2005, courtesy
Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
In che modo l’arte affronta un tema così rovente come quello della Prima Guerra Mondiale? "L'arte - si legge nella nota stampa della mostra - è un’azione dell’uomo che interpreta l'aspirazione alla libertà di pensiero, di credo, di creazione, ed è agli antipodi di ogni tipo di violenza. Il linguaggio contemporaneo ha assunto ogni forma, dal quadro alla fotografia, dal wall drawing alla perfomance, divenendo uno degli strumenti di denuncia e di espressione più diffuso e trasversale, capace di addentrarsi negli scenari di guerra, di interpretarne l'energia vitale come di denunciarne gli orrori, o di connotarsi come puro atto di liberazione. La mostra esplora questo tema anche attraverso opere che sondano la mitologia, strumentalizzata in ambito bellico o nata dalle guerre stesse: dalle scene di battaglia agli strumenti di offesa e tortura, dalla rappresentazione del potere e dei volti dei vinti, al vitalismo e al primitivismo come sublimazione delle profonde pulsioni che agitano l’animo. Si tratta, perciò, di una mostra né ‘pacificatrice’ né consolatoria, ma di un percorso espositivo volto a sottolineare la ricchezza, la fluidità, l’energia di poetiche differenti ma costantemente impegnate, mai dimentiche degli ostacoli che la realtà frappone alla realizzazione dei sogni, tanto più se si affidano a un irenico domani. L’ordinamento dell’esposizione procede per assonanze, contrasti, armonie e disarmonie”.
Di seguito tutti gli artisti in mostra: Marina Abramovic, Marisa Albanese, Alighiero Boetti, Mariapia Borgnini, Botto&Bruno, Alberto Burri, Davide Cantoni, Robert Capa, Jota Castro, Jake&Dinos Chapman, Christo, Alessandra Cianelli, Giorgio de Chirico, Jan Fabre, Lucio Fontana, Regina José Galindo Gilbert&George, Eugenio Giliberti, Sasà, Giusto Paolo Grassino, Renato Guttuso, Thomas Hirschhorn, Emilio Isgrò, Alfredo Jaar, Francesco Jodice, William Kentridge, Anselm Kiefer, Jannis Kounellis, Domenico Antonio Mancini, Filippo Tommaso Marinetti, Ana Mendieta, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Gian Marco Montesano, Shirin Neshat, Hermann Nitsch, Nam June Paik, Mimmo Paladino, Pino Pascali, Perino&Vele, Pablo Picasso, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Robert Rauschenberg, Melita Rotondo, Michal Rovner, Pietro Ruffo, Salvo, Andres Serrano, Shozo Shimamoto, Tato Eugenio, Tibaldi Vedovamazzei, Andy Warhol, Lawrence Weiner.