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Arte al Centro 2018, ecco tutto il programma
Mostre aperte fino a mezzanotte, assegnazione del Minimum Prize, gli interventi di Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini, l'intrattenimento musicale curato da Hydro: scopriamo il programma dettagliato di "Arte al Centro 2018", l'evento artistico che si terrà a Cittadellarte venerdì 25 maggio.
Arte e società
L'appuntamento inizierà, dopo un aperitivo di benvenuto, con gli interventi di Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini. Dopo l'apertura da parte dell'artista biellese e del direttore di Cittadellarte, verranno ufficialmente inaugurate tutte le mostre. Gli interventi, però, non finiscono qui: salirà sul palco anche Griet Dobbels, che illustrerà le peculiarità della sua mostra - curata da Els Vermeersch - La mappa non è il territorio (Montedellarte), visitabile fino alle 21.30. Tutte le altre altre esposizioni di Arte al Centro, invece, saranno aperte fino a mezzanotte. Verrà consegnato, a seguire, il Minimum Prize, il riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile, destinato ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Dalle 20 alle 4 spazio all'intrattenimento curato da Hydro (fino a mezzanotte nel cortile interno di Cittadellarte) che proporrà una serata di note e ascolti dedicati alla definizione del paesaggio musicale futuro; parallelamente, sarà possibile cenare presso Crossquare.
Le altre attività
→ Durante la giornata, è in programma anche la mostra esperienziale interattiva "Il cosmo in una mano”, curata da Ruggero Poi (Direzione Ambienti d'Apprendimento e Scuole di Cittadellarte) e rivolta alle scuola d'infanzia e primarie. Nel contesto dell'attività, i presenti scopriranno anche (d)estructura, un gioco d'apprendimento collaborativo per dialogare sui valori fondamentali della vita, dedicato agli istituti secondari di primo e secondo grado.
→ Dalle 14.30 alle 18.30 si svolgerà il workshop negli spazi degli Studios di Fashion B.E.S.T. per il progetto Strame. L'appuntamento sarà a cura di Silvio Betterelli - con il supporto di Valentina Donadel - e parteciperanno una quindicina di studenti delle scuole biellesi Istituto Tecnico Superiore Tessile Abbigliamento Moda dell'I.I.S. “Q. Sella” e I.I.S. "E. Bona". Attraverso l'utilizzo di materiali di scarto di lavorazione, avanzi di produzione e campioni d'archivio della storica Antica Fabbrica Passamanerie MV1843, gli alunni comporranno stramature ad arte - viene definito stramato il tessuto quando cede e perde la sua struttura originaria di trama e ordito, un difetto - per un workshop creativo. I partecipanti, così, ricuciranno forme, volumi e linee di abiti attraverso nuove visioni e soluzioni di armature tessili costituite da trame e orditi. Passamanerie, cordami e fili si intersecheranno attorno alle silhouette dei manichini sartoriali, dando vita ad una rigenerazione di trama e ordito e, inoltre, tesseranno i corpi lavorando direttamente su di essi. Proprio il corpo, come un telaio, ospiterà sperimentazioni e ricerche di intrecci, rammendi di giovani creativi con uno sguardo inedito sul processo attraverso il quale nasce l'abito e il tessuto.
→ Nel contesto di Arte al Centro, si terrà anche il convegno “(NON) Capire il paesaggio” organizzato da iLab – Industrial Landscape Biella, in programma a Cittadellarte (in Sala Cervo) il 25 maggio dalle 9.30 alle 18.30 e il giorno seguente dalle ore 9.30 alle 12.30. L'iniziativa, organizzata dall’Università di Torino Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione in collaborazione con Cittadellarte, vedrà la partecipazione di ospiti di spicco (per la lista completa dei partecipanti è possibile visionare il nostro precedente articolo): aprirà i tavoli di lavoro di venerdì un intervento di Michelangelo Pistoletto, mentre sabato l'antropologo Marc Augé chiuderà il convegno con una sua relazione. “Il convegno – scrivono gli organizzatori nella pagina Facebook dell'evento – è parte del progetto di ricerca denominato ILaB – Industrial Landscape Biella. Questo progetto si pone l’obiettivo di studiare il paesaggio culturale come tema in generale e in riferimento al caso-studio biellese. Un territorio, quello biellese, esemplare per le dinamiche socio-economiche che mette in campo e per i limiti e le potenzialità connesse alla complessa fase di trasformazione. Di questi limiti e di queste possibilità, il paesaggio porta traccia viva”.